Roma, 12 maggio 2025
Il 12 maggio ricorrono due giornate internazionali dal forte valore simbolico e sociale: la Giornata Mondiale dell’Infermiere e la Giornata Mondiale della Fibromialgia. L’Istituto Romano di San Michele ha scelto di onorarle entrambe, riconoscendo il ruolo centrale degli infermieri nella cura quotidiana e portando attenzione su una patologia cronica ancora poco compresa e troppo spesso invisibile.
Un sentito ringraziamento al personale infermieristico
La Giornata Internazionale dell’Infermiere rappresenta per l’ASP San Michele un’occasione importante per esprimere gratitudine verso tutto il personale infermieristico, interno ed esterno.
Gli infermieri sono il cuore pulsante dell’assistenza sanitaria: con competenza, umanità e dedizione, garantiscono ogni giorno la continuità della cura e il sostegno ai pazienti in tutte le fasi della loro vita.
In un contesto delicato come quello dell’assistenza pubblica e sociosanitaria, la loro figura è insostituibile. In questa giornata, l’Istituto rinnova il proprio impegno a valorizzare il lavoro infermieristico e a promuoverne il riconoscimento.

Dare visibilità alla fibromialgia
Sempre il 12 maggio, si celebra la Giornata Mondiale della Fibromialgia, una condizione cronica ancora oggi difficile da diagnosticare e spesso fraintesa. La fibromialgia è caratterizzata da dolore muscoloscheletrico diffuso, affaticamento persistente, disturbi del sonno, ansia, depressione e problemi cognitivi, spesso indicati con il termine “fibro fog”.
Colpisce prevalentemente le donne tra i 40 e i 50 anni e compromette in modo significativo la qualità della vita. Il lungo percorso verso una diagnosi, unito alla mancanza di una cura definitiva, rende la vita delle persone affette ancora più complessa.
Per sensibilizzare l’opinione pubblica e testimoniare la vicinanza dell’Ente a chi vive quotidianamente questa malattia, questa sera la facciata della Palazzina Uffici sarà illuminata di viola, il colore simbolo della fibromialgia.


Un impegno condiviso
In una sola giornata, due momenti di consapevolezza: uno per ringraziare chi cura, l’altro per sostenere chi soffre.
L’Istituto Romano di San Michele conferma così la propria vocazione alla cura integrale della persona, fatta di ascolto, riconoscimento e presenza concreta.